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Startup, innovazione e formula franchising

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I settori nei quali operano sono diversi: il 70,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese, il 19,4% opera nei settori dell’industria in senso stretto e il 4% lavora nel commercio.

“In pratica, le giovani imprese innovative si stanno imponendo come una sorta di divisione ricerca e sviluppo”, commenta Pierantonio Macola, presidente di Smau, un hub che da cinquant’anni favorisce proprio l’incontro tra le imprese e il futuro, oggi rappresentato proprio dalle startup innovative. “Immaginiamo sempre le startup come una economia a parte o legata a forti iniezioni di capitali. Non è così. Esistono anche realtà interessate a mettersi alla prova in tempi rapidi e trovare da subito clienti e realtà imprenditoriali che le completino con accelerazione e partnership commerciale”. Tra i settori più di tendenza e più ricchi di innovazione in questo momento emergono agrifood, sanitario e manifatturiero (realtà aumentata, cloud, big data). “Qualche anno fa non c’era ancora un nome per le startup – ricorda Macola -, si chiamavano emerging company. Poi l’Italia si è adeguata alla normativa europea”. In questo scenario, la formula del franchising potrebbe giocare un ruolo importante, ma deve farsi conoscere. “Mi è capitato diverse volte di lavorare con startup che potevano realizzare la loro più ampia capacità di crescita sviluppando il concept con il franchising”, afferma Paola Perini, business Women & Tech Incubation Expert, socia di Impact Hub Milano, co-working, acceleratore e incubatore per l’innovazione sociale della rete di 108 impact hub a livello mondiale. “Parlo di startup la cui attività preveda, per esempio, formazione e vendita del know how. Dall’altra parte trovo che questa formula imprenditoriale sia ancora poco conosciuta, manca una formazione teorica e pratica. Per esempio, nella gestione degli acquisti, della vendita, della finanza. Credo che le stesse aziende franchisor dovrebbero essere interessate a fare stage formativi ancora prima della stipula del contratto con i franchisee. E quando mi sono trovata nella situazione di dover costruire modelli di rete, per progettare scalabilità e replicabilità, ho fatto fatica a trovare consulenza”. E ancora: “Il franchising può rappresentare un modello potente, soprattutto per attività che in questo momento registrano un trend positivo, come quelle di cura per la persona, salute, benessere, bellezza, anche in chiave socio-sanitaria. Bisogna però fare attenzione a quei franchisor che cercano di scaricare sulla rete alcuni costi con un meccanismo che poi mette il franchisee nelle condizioni di sottopagare le risorse, cioè i dipendenti, generando un impatto sociale negativo”.

Innovazione e Formula franchising: ecco 4 startup innovative 

Alessandro Giuricin insieme ad altri due soci ha dato vita a Mashcream, startup che propone un nuovo modo di vivere l’esperienza gelato, preparato in maniera espressa di fronte agli occhi del cliente. Il consumatore sceglie gli ingredienti e personalizza un gelato del tutto esclusivo. Un concept di produzione espressa di gelato artigianale, declinabile in diversi format, che non impiega il laboratorio di gelateria tradizionale, ma una piastra ad alto contenuto tecnologico.

Lucia Carriero insieme a Francesco De Fina ha lanciato Neuroset Italia, una startup innovativa nel campo delle neuroscienze applicate. In ambito neuromarketing, Neuroset sviluppa algoritmi di bio-immagine e di valutazione di parametri fisiologici (EEG, movimenti oculari, sudorazione, battito cardiaco, ecc.) per misurare le percezioni, le emozioni e le motivazioni associate al comportamento d’acquisto. Si rivolge alle aziende, alle grandi catene di distribuzione, al retail e alle aziende di marketing.

Valerio Carconi insieme al suo team ha fondato Youfarmers, una piattaforma di CoFarming che ha due missioni: lato b2c offrire un’esperienza agricola 2.0 dando la possibilità al consumatore di avere un proprio orto per riscoprire i valori del rapporto con la natura. Lato b2b, invece, elevare il grado di digitalizzazione e Innovazione tecnologica delle aziende agricole.

Andrea Salmaso è l’ideatore di Embryo Smart Pod, una capsula (POD) in grado di contenere e incorporare tecnologie attuali e future, provenienti da vari settori di impiego. L’utente si ritrova pertanto in un ambiente immersivo, isolato dal contesto esterno nel quale Embryo può essere posizionata, per esempio le sale d’attesa degli aeroporti. All’interno di questa capsula è possibile sperimentare esperienze di diversa natura, dal relax al lavoro.

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